PESSAKH 5783: 19 LEZIONI

2 Aprile 2023 2 Di HaiimRottas

PESSAKH: Festival della libertà!

dal 5 Aprile (vigilia) al 13 Aprile 2023.

15 Nissàn 5783  6 Aprile 2023 Pésach – 1° giorno
Nel Musàf: “Morìd hattàl”

PARASHÀ
1° Sefer Es. 12,21-51
2° Sefer Num. 28,16-25

HAFTARÀ
Italiani: 5, 2-6, 1. 27
Sefarditi: Giosuè 5, 2-6, 1
Ashkenaziti: Giosuè 3, 5-7; 5, 2-6, 1. 27

16 Nissàn 5783  7 Aprile 2023 Pésach – 2° giorno

PARASHÀ
I° Sefer Lev 22:26 – 23:44
II° Sefer Num 28:16-25

HAFTARÀ
Italiani: Re II 23:1-9; 21:30
Sefarditi/Ashkenaziti:
Re II 23:1-9; 21:25I

17 Nissàn 5783  8 Aprile 2023 SHABBAT HOL a MOED Pésach – 3° giorno

PARASHÀ

I° Sefer Shemot 33,12-23; 34, 1-26

II° Sefer Num 28:19-25

HAFTARÀ

Ezechiele 37, 1-14

21 Nissàn 5783  12 Aprile 2023 Pésach – 7° giorno

PARASHÀ
I° Sefer Es. 13:17 – 15:26
II° Sefer Num 28:19-25

HAFTARÀ
II Sam. 22:1-51

22 Nissàn 5783  13 Aprile 2023 Pésach – 8° giorno

PARASHÀ
I° Sefer Deut 14:22 – 16:17
II° Sefer Num 28:19-25

HAFTARÀ
Is 10:32 – 12:6

 

SETTIMO GIORNO DI PESSAKH: SPACCATURA DEL MARE

Domani leggiamo il brano dell’Esodo (cap. 15) sulla spaccatura del mare, poiché in questo giorno è avvenuto questo miracoloso evento esattamente 3333 anni fa (non un numero qualsiasi).

Gli Ebrei erano con le spalle al muro: dietro, l’esercito egiziano che stava per raggiungerli, di fronte, le acque tumultuose del Mar Rosso.
Le opzioni erano due: disperare, o avere fede. La logica e la ragione imponevano di arrendersi al Faraone, ma la fede li esortava a proseguire verso la Terra Promessa, nonostante il mare. E proseguirono.
Fu in quel momento, quando la disperazione fu sconfitta dalla fede, che accadde l’impossibile: il mare si aprì e la terra divenne asciutta. L’ostacolo più formidabile si era dissolto nel nulla, senza una battaglia, solo con la fede.
Israèl divenne potente nel momento in cui riconobbe Hashèm come l’unica Potenza. Sottomettendosi alla Sua forza superiore scoprirono la forza dentro di sé, e divisero il loro mare.
Per renderci partecipi in questo miracolo Hashèm ci ha chiesto di entrare nel mare, anche se si annegava subito per quanto era burrascoso.
Fin dalla nascita, la nostra nazione ha dovuto imparare a far fronte alle sfide. Davanti al Mar Rosso Hashèm disse a ogni ebreo, per l’eternità: “Gli ostacoli non sono interruzioni nel cammino, sono il cammino stesso. Continuate a procedere verso la Terra Promessa. Ogni sfida che incontrerete vi darà più chiarezza e più energia. Soltanto abbiate fede. Con la fede e la determinazione, dividerete qualsiasi mare basta che fate una piccola azione entrando nel mare”.

Shabbat, è Shevii shel Pèssakh, il 7° giorno di Pèssakh; ricorda il passaggio del Mar Rosso. Bisogna aspettare che finisca Shabbat per accendere i lumi (prendendo il fuoco da una fiamma che arde fin da venerdì) per accogliere l’ultimo giorno della festa. Domenica pomeriggio si fa il Pasto di Mashìakh, per affrettare la fine della diaspora e accogliere la Redenzione .
Arrivederci a Yerushalayim nel Terzo Bet Hamikdàsh (Santuario)!

In memoria di rav Ghershon Mendel ben Chaim Meir Garelik, il quale con la sua incrollabile fede in Hashèm ha aperto ogni mare.

La festività di Pèssakh ha tre diversi nomi che ne indicano il significato profondo. Nella Torà Scritta, essenzialmente nel Pentateuco, essa viene designata con l’espressione “Festa delle Azzime – Khag Hamatzòt”; nelle preghiere, invece, si chiama “Tempo della Nostra Libertà – Zman Kherutenu”, mentre nel linguaggio dei nostri saggi e in quello ormai diventato comune viene chiamata semplicemente Festa di Pèssakh, che tradotto significa anche saltare, passaggio.
Apparentemente si tratterebbe soltanto di sinonimi, ma la chassidùt spiega che in realtà le tre terminologie indicano le diverse fasi che i figli di Israèl attraversarono a partire dall’uscita dall’Egitto fino al dono della Torà.

I discendenti di Ya’akòv formavano già un popolo mentre si trovavano in Egitto, come ci insegna la Torà stessa (Devarìm 26, 5): un popolo grande, potente e numeroso. Ma fu solo dopo la liberazione da questa lunga schiavitù che iniziarono a rappresentare una realtà completamente diversa, ossia un popolo strettamente legato alla Torà, la cui essenza era la Torà stessa.
Tale legame era in realtà lo scopo della liberazione dalla schiavitù, come è scritto, quando Moshè farà uscire il popolo dall’Egitto, “servirete il Signore su questo monte” (Shemòt 3, 12). Grazie a questo il popolo ebraico si elevò notevolmente, cambiando al punto di non avere più nulla in comune con quello che era in passato.

Ti riporto i link delle lezioni on line su virtualyeshiva.it della parashà di questa settimana.

Shabbat hagadòl Shalom
Rav Shlomo Bekhor

Ogni festa ha le sue regole e caratteristiche.
Cio che rende Pesakh molto particolare è che non si può arrivare al seder senza essersi preparato. Se Shavuot non ci siamo preparati non è la fine del mondo. Così anche per Rosh Hashanà, Kippur, Sukkòt.
Infatti Pesach vuole anche dire PE SACH – la BOCCA che PARLA…

Per poter raccontare i grandi miracoli che Dio ci ha fatto quando siamo usciti dall’Egitto dobbiamo prepararci MOLTISSIMO e avere il serbatoio pieno con tante spiegazioni e commenti. Qui sotto trovi il link di ben 23 lezioni online per poter arrivare con un “pieno” che ci potrà permettere di fare molta strada a Pesach.

—– —–
Ti riporto i link delle lezioni on line su virtualyeshiva.it sulla festa di Pessach.
Pessach Kasher Vessameakh
Rav Shlomo BekhorPS
prima di Pessakh è usanza dare un contributo per comprare le Mazot hai bisognosi che si chiama Kimkha Depiskha.
sul seguente link troverai una finestra a destra per donare tramite paypal o CC e fare questa importante mizvà e dare un contributo alla diffusione della Torà in italiano.
https://www.paypal.me/ShlomoBekhor​Chi volesse mandare un bonifico può mandare a:
intestazione: Mamash
iban: IT35L0760101600001019159175
Virtual Yeshiva
se il talmid non va dal rabbi, il rabbi va dal talmid!

500 Shiurim online divisi per argomenti.
Non perdere l’appuntamento con la parash・ mistica e psicologia nella Tora
Per informazioni: www.virtualyeshiva.it
PESAKH
nuova lezione sulla hagadà di questa sera:
Al seguente link troverai la pagina web con la lezione sulla nostra parashà:

http://www.virtualyeshiva.it/2011/04/12/pessakh-5771-matza-spezzata-popolo-diviso/

dal seguente link si può scaricare il file audio immediatamente, senza aprire la pagina web:

http://www.virtualyeshiva.it/files/11_04_12_pessakh5771low_afikoman_una_nazione_rebbe.mp3

per vedere il video della lezione direttamente, cliccare qui:
https://vimeo.com/22444383
MATZÀ SPEZZATA, POPOLO DIVISO?

Il segreto dell’Afikoman!
——-

Virtual Yeshiva non ha nessun finanziatore pubblico.
Virtual Yeshiva non fa pagare nessuna iscrizione al sito perche’ vogliamo che la Tora sia accessibile a tutti. Aiutando Virtual Yeshiva potrete diventare soci nella diffusione della Tora. Sul seguente link puoi trovare come mandare una donazione
http://www.virtualyeshiva.it/voglio-aiutare/La lezione approfondisce questi punti, attingendo da fonti midrashiche, testi di mistica ebraica e khassidici, in una cornice unica, chiara e comprensibile per tutti, alla luce degli insegnamenti dei grandi Maestri dell’ebraismo.Per ascoltare altre 17 lezioni su PESSAKH cliccare al seguente link:

PESAKH

Salta dentro!
Un funambolo che si prepara a salire sulla fune vuole prima scaldare la folla: “Chi pensa che ce la farò?”
Tutti cominciano ad incitarlo e lo sostengono mentre cammina lungo la fune. “Ora chi pensa che possa farlo all’indietro?”
La folla continua ad acclamarlo ed egli cammina all’indietro, poi bendato, e, quando molti lo incitano, corre sul monociclo.
Infine chiede al pubblico: “Chi pensa che possa stare sulla fune spingendo una carriola?”
Un ragazzo grida: “Ti sostengo al 100%!” e il funambolo gli risponde: “Se credi che io possa farcela, cosa ne diresti di entrare tu nella carriola mentre lo faccio?”
“Oh bene, ehm.. forse non ne sono così sicuro…”, risponde il ragazzo.
Come spiega la Torà, riguardo ai Dieci Comandamenti che sono stati scolpiti sulla pietra, la parola “kharut” in Ebraico, che significa scolpito, è composta dalle stesse lettere di “kherut” che vuol dire libertà. La vera libertà si ottiene attraverso il rispetto di un potere più alto, rimovendo dall’equazione il nostro proprio ego e l’importanza di sé. Attraverso la tradizione noi siamo immuni dai fluttuanti venti di cambiamento. È importante non rimanere uno spettatore in questo processo, anche noi dobbiamo “saltare nella carriola”.
L’Haggadà, la storia della nascita di Israèl e dell’indipendenza del popolo che leggiamo la sera del Seder, parla dei Quattro figli, uno saggio, uno malvagio, uno semplice e uno incapace di fare domande. Il figlio malvagio chiede a suo padre “che cosa significa per TE tutto questo rituale?”, escludendo se stesso dal nucleo familiare. Noi dobbiamo fare attenzione a non cadere nella stessa trappola. È certamente lecito chiedere, ma dobbiamo assicurarci di farlo in modo da includere noi stessi: “cosa significa per NOI”.
Salta nella carriola!
Il quinto figlio
L’ Haggadà menziona quattro figli alla tavola del Seder. Nella nostra generazione, però, troviamo un quinto figlio, quello che, ahimè, il Seder non lo fa nemmeno, non presenzia nemmeno fisicamente a tavola.
È a questo figlio (nostro o di qualcun altro, poiché siamo tutti responsabili l’uno per l’altro) che dobbiamo rivolgerci, in qualunque modo possibile, per incoraggiarlo, anche stando alle sue condizioni se necessario, ad “abbracciare” ancora le tradizioni e le pratiche familiari.
Il prossimo anno a Gerusalemme!

In passato il refusnik sovietico Natan Sharansky gridò, come è noto, in un tribunale Sovietico, “al popolo ebraico io dico… Il prossimo anno a Gerusalemme!” Questo è stato il grido di chiamata a raccolta attraverso le generazioni. Noi finiamo il Seder con quest’affermazione. Non significa che vogliamo dover aspettare fino al prossimo anno per essere a Gerusalemme! Invece, saremo lì prima di allora e quindi, a maggior ragione,ci troveremo già lì il Prossimo Anno!

BESHALLAKH 5771 – LE DUE FACCE DELLA TUA SPOSA!
Il matrimonio secondo la Torà.
Il significato e il valore del matrimonio: come apprezzare il proprio/la propria coniuge.
Vengono esplorate le parti esteriori ed interiori di una persona, analizzando qual è la più importante, insegnandoci a rivelare il potenziale nascosto, come fece Yossèf!

EMOR 5771 – 3 MATRIMONI: PECORA, TORO E GEMELLI
Il segreto di come creare la pace tra le varie culture.

VAERA – PESSAKH 5771 – LA FRECCIA DI DIO
Fin dall’uscita dell’Egitto l’energia delle futura redenzione è già stata emanata in potenziale. Bisogna solo concretizzarla! Il quinto livello di salvezza espresso da D-o al popolo ebraico, legato alla redenzione finale, non ancora completato, ma del quale ci viene dato il potenziale.

PESSAKH 5771 – MATZÀ SPEZZATA, POPOLO DIVISO?
Il segreto dell’Hafikoman!

BO – PESSAKH 5771 – FEDE EBRAICA: LIBERTÀ O RESTRIZIONE?
Che cosa vuol dire essere liberi? Qual è la differenza tra חופש e חירות?
Uno strano paragone tra Pèsakh e Shabbat, fatto dal Maimonide, ci rivela il vero significato della libertà, in base all’approfondimento di Pèsakh 5640 del Rebbe di Lubavitch. Il parallelismo tra Shabbat e Pèsach descritto dal Maimonide: come Shabbat non ha solo aspetti passivi, ma presenta anche aspetti attivi, così Pesakh non significa solo non essere schiavi, bensì ha una sua entità.

BO – PESSAKH 5770 – DUE TIPI DI DOMANDE!
Perché l’ebraismo promuove il DOMANDARE? Il significato profondo del verso “quando tuo figlio ti chiederà: che cosa è questo?”. La Torà non ci da solo una risposta, ma ci spiega come mai il figlio chiede e come evitare che si allontani dal padre.

PESSAKH 5770 – ARROSTO O BOLLITO?
Perché l’uomo non è mai soddisfatto?

BO 5769 – TEFILLIN: SEGNO D’IDENTITA’
La Torà dice: “Sarà un segno sulla tua mano e un ricordo sulla tua testa!” Intelletto e saggezza senza sentimento sono inutili! Quando studiamo la Torà e mettiamo i tefillin in noi avviene una trasformazione, il nostro pensiero si unisce ad Hashem, ma dobbiamo sempre ricordarci del cuore e riflettere su quanto stiamo facendo e quanto ha fatto D-o per il popolo ebraico

BO 5768 – LA TORA DOVEVA COMINCIARE DALLA PRIMA MITZVA: SANTIFICARE LA LUNA NUOVA.
Trasformare il mondo tramite la Torà! La santificazione della luna e il perché due fratelli possono testimoniare la prima luna. Solo con la Torà si può trasformare il mondo e portare innovazione. Il ciclo mensile si chiama kodesh che ha le stesse lettere in ebraico di khadash-nuovo e khidush-innovazione.

PESSAKH 5767 – CHE COSA SI FESTEGGIA NEL SEDER DI PESSAKH?
Una breve lezione relativa al significato del Seder di Pessakh.

BO 5766 – LE ULTIME TRE PIAGHE: UN COLPO NEL BUIO!
Le mitzvot che vennero prima del Matan Torà! Nelle ultime tre piaghe il colpo all’Egitto è forte e definitivo, avvenendo nel buio. La prima mitzvà della Torà di santificare la nuova luna: l’importanza per un ebreo della dimensione temporale. La piaga del buio: il prestito delle ricchezze degli egiziani. La mitzvà del riscatto del primogenito, il suo significato e la sua importanza. I teflilin, testimonianza dell’essere ebrei.

VAERA 5766 – IL SIGNIFICATO DELLE DIECI PIAGHE
Il significato profondo del bastone trasformato in serpente. Il colpo iniziale all’ego del faraone per avviare il processo di annullamento della sua opposizione alla santità. L’importanza delle dieci piaghe e i tre messaggi per gli egiziani.

PESSAKH 5766 – IL PERIODO DELLA LIBERTÀ
Diversi approfondimenti sul significato della festa di Pessakh!

La Kasherut di Pesach (prima parte)
La Kasherut di pesach è una delle parti più complicate delle regole sulla kasherut.

HALAKHOT DI PESSAKH
Vengono analizzate alcune halakhot di Pessakh.

HALAKHOT DI PESSAKH – LE QUINDICI AZIONI DEL SEDER DI PESSAKH
Le regole del seder di Pessakh.