VAYESHEV: COME VINCERE IL BUIO

14 Dicembre 2011 2 Di DavidYosef

La visione terrestre della vendita di Yossèf è ben diversa dalla visione Divina. Due tipi di riscatto e due letture opposte dello stesso evento.

Alcuni punti della lezione :

1. I fratelli gettano Yossèf in un pozzo in mezzo a serpenti e scorpioni, con l’intento di ucciderlo. Vedendo che non era morto, lo vendono a dei mercanti ismaeliti per venti gherà (pari a cinque shekalìm). Ciascuno dei fratelli guadagna quindi mezzo shèkel.

2. Da questo atto malvagio derivano due riscatti: il prezzo di Yossèf corrisponde al riscatto del primogenito; il guadagno di ciascun fratello corrisponde, invece, alla tassa annuale di mezzo shekèl da destinare ai sacrifici pubblici per espiare il peccato del vitello d’oro.

3. Come può un’azione negativa, come la “vendita” di Yossèf, essere legata a un atto positivo, come il riscatto che ogni primogenito deve corrispondere?

4. Perchè nel conteggio del Talmud Yerushàlmi si parla di dieci fratelli, mentre quelli attivi nella vendita furono nove?

5. La lezione analizza il significato profondo della visione terrena e di quella Divina.

Link per ascoltare la lezione (o effettuare il download):

video link:

Spesso si abusa del principio del libero arbitrio per ottenere una falsa soddisfazione. In base a questo concetto biblico, ciascuno e libero di scegliere il proprio comportamento. Perciò, quando ci viene fatto un torto – una truffa, un danno, oppure un consiglio negativo – ci sfoghiamo, accusando coloro che ci hanno fatto del male; lo consideriamo un’esclusiva conseguenza della scelta di chi l’ha fatto. E facile giustificare noi stessi accusando l’altro; la mente umana, del resto, trova scomodo vedere e accettare le proprie responsabilità. Se poi ci sentiamo giustificati da un concetto biblico, e ancora meglio.
In realtà, il libero arbitrio di una persona non ha tutto questo “potere” di recare danno a qualcun altro: questa forza che D-o ci ha dato influisce solamente sulle nostre scelte.
Come dice il Tanya, libro che e alla base della conoscenza khassidica, se non fosse stato decretato dal Cielo che qualcosa potesse succedere a qualcuno, non sarebbe mai potuta accadere.
Ad esempio, capita che persone che vogliono con accanimento fare del male, non ci riescano; mentre in altri casi, succede di fare molto male a qualcun altro, involontariamente.
Troviamo una prova evidente di questo nel caso di Yossef: i fratelli riuscirono a nuocergli, non in virtù del loro libero arbitrio, ma perché tutto faceva già parte del piano divino.
Come e scritto nello Zohar, ciò accadde perché la famiglia di Ya’akov potesse trasferirsi in Egitto in maniera onorevole, non vi fossero, cioè, portati come schiavi bensì come parenti stretti del viceré. Questo non e tutto, esiste anche un aspetto mistico della discesa di Yossef in Egitto.

in memoria di mio nonno Shlomo ben Hana Bekhor

Chi volesse dedicare una lezione mp3 alla memoria o in onore di un lieto evento, può contattarmi shlomo@mamash.it

Rav Shlomo Bekhor