VAYIKRA: LA CABBALÀ DEGLI SCACCHI

8 Marzo 2011 3 Di RebShlomo

Perché solo il “pedone”, il pezzo maggiormente limitato, può raggiungere il massimo e diventare regina?

Alcuni punti della lezione:

1. Nel Levitico, cap 4, 2, è riportata la frase: “quando l’anima peccherà” . Come si spiega che è l’anima a peccare e non il corpo? Un midrash ci insegna il parallelismo tra anima e corpo citando l’esempio di un cieco e uno zoppo che collaborano nel commettere un furto; cosa che sarebbe impossibile se agissero singolarmente. Perché il midrash ci riporta questo esempio apparentemente scontato?

2. Nel midrash il corpo è associato al cieco. Qual è il suo limite? Il peggior cieco è chi pensa di non esserlo ed è convinto di vedere: così si comporta il corpo.

3. L’anima che può vedere il divino e concepire ciò che è superiore, viene associata allo zoppo. Perché l’anima è immobile come lo zoppo e solo tramite il corpo riesce ad avere un’unione più elevata!

4. Un prezioso approfondimento del Rebbe di Lubavitch sul gioco degli scacchi, ci insegna l’analogia tra il nostro rapporto con il divino e quello dei diversi pezzi degli scacchi. In quali termini si esprime questo parallelismo? L’uomo corrisponde al pedone, che si muove limitatamente e cresce poco alla volta; ma se riesce ad andare avanti e a raggiungere la fine della scacchiera, può raggiungere un’unione con il Padre Eterno superiore a quella degli angeli, diventando una regina (diventa tutt’uno con la Shekhinà).

5. Quando nella vita incontriamo delle difficoltà non dobbiamo deprimerci, ma comprendere come esse siano un’opportunità per elevarci e per far collaborare anima e corpo!

Riassunto.

Perché solo il pedone limitato può raggiungere il massimo e diventare regina?

Il midrash narra della vicenda di un cieco e di uno zoppo che collaborano nel riuscire in un furto. Così l’analogia con il giorno del giudizio, in cui Hashem giudicherà l’anima insieme al corpo per aver cooperato nel commettere i peccati. L’anima ha bisogno del corpo e viceversa, inoltre il midrash ci insegna la vera natura dei due aspetti.

Il corpo è come il cieco, l’anima non può camminare, insieme possono fare grandi cose, ma possono anche compiere grandi danni.

Il corpo è dinamico e in continua trasformazione, ma non può vedere la realtà, limitandosi a percepire solo ciò che è materiale. L’anima invece non è corrotta dall’illusione del materialismo, ma è bloccata, in quanto ferma nella sua perfezione di origine divina.  Tramite il corpo, l’anima riesce ad avere un unione elevata con Hashem.

Un approfondimento del Rebbe di Lubavitch sul gioco degli scacchi ci insegna il parallelismo tra i ruoli delle pedine nel gioco e il rapporto con il divino. Il Re corrisponde a D-o, la regina alla Shekhinà, gli alfieri e la torre alle schiere di angeli, i due colori (bianco e nero) sono il dualismo del bene e del male, entrambi a pari forze, nella loro sfida. Infine i pedoni, corrispondenti all’uomo, se raggiungono la fine si trasformano nella regina, raggiungendo la dimensioni massima, quindi unendosi ad Hashem.

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Link per ascoltare la lezione (o effettuare il download):

Link video:

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in memoria di mio nonno Shlomo ben Hana Bekhor

Chi volesse dedicare una lezione mp3 alla memoria o in onore di un lieto evento, può contattarmi shlomo@mamash.it

Rav Shlomo Bekhor

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rav Bekhor